Antonio Fiorillo

Antonio Fiorillo nasce a Pistoia il 15 novembre 1951 da genitori calabresi, per trenta anni ha vissuto tra Pistoia e Firenze, città dove si è laureato in architettura, ed attualmente vive a Verona con la propria famiglia.
Ex macchinista delle Ferrovie dello Stato, occupazione durante la quale svolge una vivace  attività sindacale, dirigendo il movimento dei consigli che portò ad una radicale modificazione dell’orario e condizioni di lavoro, e ridà vita con i suoi editoriali ad un glorioso mensile degli anni Venti: “in Marcia”, ritornato di larga diffusione nella categoria; ex docente di storia dell’arte e di scienza delle costruzioni; oggi è architetto, dedito al recupero degli edifici storici, con particolare attenzione alle tipiche corti rurali venete.
Nel ’95 pubblica la sua prima opera
Incanti, una raccolta di poesie che unitamente ad altri successivi scritti, faranno poi da contrappunto alle opere coreografico/teatrali concepite e prodotte fra il  ’96 e il 2007 nel suo incontro con il tango argentino, messe in scena complessivamente in oltre 80 repliche.
Calore di Tango” del 1996, “Incanti di Tango” del ’99, “dall’ignoto Tango” e “Contrasti” del 2004, “Introspezioni: Tango y Flamenco” del  2006, “Idea di Tango” del 2007:
in queste opere si dispiega il suo interesse e la passione per il tango argentino, trovandovi la sintesi di quegli aspetti musicali, coreografici, storico-sociali che si intrecciano con la sue precedenti esperienze.
Come musicista, suona il sax contralto e il clarinetto basso nella Banda Borgognoni di Pistoia, e in piccole formazioni giovanili degli anni sessanta, per passare poi allo studio del jazz.
Come ballerino si interessa di danze popolari e di flamenco per approdare nel ’93 al tango, con cui ripercorre a ritroso i mille fili che lo legano sentimentalmente all’Argentina, terra di emigrazione della sua gente, di primo sangue, sin dall’inizio del ‘900.
Nel ’96 fonda una scuola stabile a Verona a cui hanno appreso il tango oltre 500 allievi, facendo di questo ballo un fatto di costume e di cultura, superandone i limiti di nicchia, e permettendo a molti giovani di cimentarsi nella disciplina teatrale.
Nel ’98 avvia il primo gruppo di tango a Mantova, nel ’99 a Trento e Pegognaga.
Concentrando l’attività principale nella preparazione di danzatori impegnati nelle sue produzioni, non tralascia la prima passione, nel trasmettere l’interesse per il ballo di sala, la cui forza di relazione e di creatività è la linfa primaria della sempreverde freschezza del tango come ballo e come danza.